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Energia: ENEA e Agenzia tedesca DENA studiano l’efficienza delle imprese europee

Numerosi Paesi UE raccolgono regolarmente dati sull’efficienza energetica delle industrie attraverso diagnosi[1] e sistemi di gestione dell’energia[2], ma poi non sempre li utilizzano per valutazioni strategiche e di sistema. È quanto emerge dai due ricerche condotte da ENEA e dall’Agenzia tedesca dell’energia DENA, nell’ambito di LEAPto11, il progetto europeo che vede impegnate dieci agenzie nazionali dell’energia[3] per fornire supporto a istituzioni e imprese nel processo di attuazione della Direttiva sull’efficienza energetica[4].

Più nel dettaglio, le pubblicazioni evidenziano che, tra i dieci Paesi oggetto di indagine, solo Italia, Portogallo e Irlanda hanno un database strutturato sulle misure di efficientamento energetico da diagnosi, mentre i restanti dispongono di un database parziale o non hanno ancora predisposto una procedura di raccolta dati. Sono invece quattro su dieci i Paesi che utilizzano i dati raccolti attraverso i Sistemi di gestione dell’energia per supportare lo sviluppo di nuove policy e appena tre su dieci quelli che li sfruttano per valutare le azioni di miglioramento poste in essere.

I due studi hanno tuttavia messo in evidenza anche elementi positivi, partendo dalle buone pratiche messe in atto dai Paesi coinvolti nell’indagine. Tra queste, l'irlandese Large Industry Energy Network (LIEN), una rete di circa 200 imprese energivore che hanno unito le forze per migliorare le proprie prestazioni energetiche e ridurre le emissioni. Ma anche il programma tedesco Initiative for Energy Efficiency and Climate Action Networks (IEEKN), che vede oltre 450 reti di imprese impegnate congiuntamente in obiettivi di gruppo.

Tra le buone pratiche italiane, l’obbligo di diagnosi energetica per tutte le imprese energivore che accedono ad agevolazioni e la capillare diffusione dell’informazione tecnica specialistica agli operatori di settore attraverso strumenti informativi come I quaderni settoriali dell’efficienza energetica.

“I due studi hanno analizzato da una prospettiva nuova i punti di forza e debolezza dei sistemi di raccolta dati”, spiega Enrico Biele del Dipartimento ENEA Efficienza energetica e coordinatore del progetto LEAPto11. “È emerso che in Europa manca una raccolta strategica e che le procedure spesso risultano frammentate e disomogenee. Con gli altri partner del progetto abbiamo individuato e posto all’attenzione dei policy maker numerose opportunità di miglioramento, alcune attuabili sin da subito sfruttando il processo di trasposizione della nuova Direttiva Efficienza Energetica” continua il coordinatore.

“La Direttiva rappresenta un'opportunità per sfruttare appieno il potenziale di efficienza energetica negli Stati membri. Le analisi condotte evidenziando inoltre la forte necessità di cooperazione per rafforzare e armonizzare le pratiche di raccolta dati in tutta l’UE” aggiunge Steffen Joest, responsabile Industria, Efficienza energetica e mobilità di DENA e coautore dei Report.

A cura di: Roberta Cosmi – Ufficio Stampa e Relazione con i Media –  

Note

[1] La diagnosi energetica è un'analisi tecnica dettagliata che fotografa i consumi energetici aziendali, individuando inefficienze e opportunità di risparmio.

[2] Il Sistema di gestione dell’energia è uno strumento che aiuta le organizzazioni a gestire in modo efficiente l'uso dell'energia, riducendo costi, emissioni e impatto ambientale. Un SGE include analisi continuative, azioni programmate e strategie per ottimizzare il consumo energetico. La certificazione di riferimento è la ISO 50001.

[3] Croazia (EIHP), Germania (DENA), Grecia (CRES), Irlanda (SEAI), Italia (ENEA, coordinatore), Lituania (LEA), Malta (EWA), Olanda (RVO), Portogallo (ADENE) e Slovacchia (SIEA).

[4] Direttiva UE n. 1791 del 13 settembre 2023.

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