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Ambiente: ENEA, ampliato monitoraggio della qualità dell’aria in laghi e foreste
Aumento del numero di foreste e laghi italiani monitorati e sviluppo di 18 nuovi indicatori ambientali per valutare gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla biodiversità. Sono questi, in sintesi, i risultati del progetto LIFE MODERn (NEC), coordinato dall’Arma dei Carabinieri – Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari (CUFAA) e al quale ha partecipato ENEA.
Quattro anni di lavoro condotti sul campo e poi sottoposti a valutazioni scientifiche all’avanguardia come l’analisi del DNA ambientale (eDNA) nei laboratori di Centri di ricerca ENEA e degli altri partner italiani Cnr, CREA, università di Firenze e Camerino, Legambiente e lo spin-off dell’Università di Siena, TerraData environmetrics.
Le attività sono state condotte per rispondere agli obblighi della direttiva europea NEC (National Emission Ceilings) 2016/2284, che prevede tra gli strumenti per la riduzione delle emissioni inquinanti anche i risultati del monitoraggio degli effetti dell’inquinamento sugli ecosistemi. La struttura e il funzionamento della Rete NEC Italia sono stati ampliati: prima del progetto erano 6 i siti forestali e 4 quelli di acqua dolce monitorati, mentre adesso si è arrivati a 10 in ciascun ambito, distribuiti in varie regioni italiane, dai boschi mediterranei ai laghi alpini[1].
I 18 nuovi indicatori ambientali hanno permesso di capire meglio come ozono, ossido di azoto e ammoniaca danneggino suolo, animali, piante e biodiversità. Tra questi indicatori, spicca il monitoraggio della visibilità per valutare l’impatto dell’inquinamento dell’aria, al centro di un altro progetto, “Visibility”, sempre a partecipazione ENEA e con il coordinamento CUFAA.
“Alcuni di questi indicatori usano tecniche all’avanguardia come l’analisi eDNA, che permette di rilevare specie poco visibili o che lasciano tracce genetiche nell’ambiente senza essere necessariamente osservate. Ciò consente di avere un livello integrativo di informazione biologica, che può aiutare a comprendere lo stato di biodiversità e i cambiamenti in risposta all’inquinamento atmosferico”, spiega la responsabile del progetto LIFE MODERn (NEC) per ENEA, Alessandra De Marco, responsabile del Laboratorio ENEA Impatti sul territorio e nei paesi in via di sviluppo presso il dipartimento Sostenibilità, circolarità e adattamento al cambiamento climatico dei sistemi produttivi e territoriali.
Altre metodologie innovative sviluppate nel progetto sono la bioacustica, ovvero il monitoraggio della fauna tramite suoni ambientali, e la chimica delle foglie, che fornisce informazioni sullo stato nutrizionale, fisiologico e ambientale delle piante e sull’impatto degli inquinanti atmosferici o dei cambiamenti climatici.
“Nel monitoraggio forestale è fondamentale misurare le comunità biologiche presenti nel suolo, come batteri, funghi e fauna, che sono influenzate più rapidamente dalle alterazioni esterne rispetto a parametri come la quantità di carbonio immagazzinata”, aggiunge De Marco.
Dal monitoraggio sono emersi criticità e miglioramenti. Ad esempio, la concentrazione di azoto nella Pianura Padana rimane elevata, così come sono evidenti in molti siti i danni da ozono. Si sono registrate, invece, una significativa riduzione delle deposizioni di zolfo e una qualità biologica eccellente dei suoli forestali, che comporta un accrescimento delle foreste e una maggiore mitigazione dei cambiamenti climatici.
Affinché i risultati del progetto vengano utilizzati per migliorare le politiche ambientali italiane ed europee, è stato istituito un gruppo tecnico permanente, che coinvolge il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e gli enti di ricerca interessati.
Inoltre, LIFEMODERn (NEC) ha puntato sulla formazione degli operatori pubblici, in particolare i Carabinieri forestali, e sulla divulgazione. Per sensibilizzare le scuole sul tema della qualità dell’aria, è stato organizzato il concorso “Diamoci delle Arie”, per le primarie e secondarie di primo grado.
“In una fase in cui l’Italia è ancora lontana dagli obiettivi europei sulla qualità dell’aria e molti ecosistemi soffrono a causa del cambiamento climatico, questo progetto rappresenta una risposta concreta e innovativa che ha creato una rete viva per aiutare a proteggere l’ambiente e la salute di tutti”, conclude De Marco.