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Ambiente: ENEA, a Bologna tre soluzioni per il risparmio e il riuso idrico
A Bologna sono state sperimentate tre soluzioni per il risparmio e il riuso dell’acqua che potranno fare da battistrada per altre città: un’aiuola rialzata con una riserva d’acqua sul fondo, una torre per la coltivazione idroponica e una cisterna per la raccolta della pioggia. Buone pratiche che si inseriscono nel progetto pilota “Acqua in circolo”, al quale ENEA partecipa insieme al Comune di Bologna, Anci Emilia-Romagna e Green City Network nell’ambito del progetto europeo NiCE[1].
Nell’arco di circa un anno, ENEA ha organizzato un “Urban Living Lab” aperto alla cittadinanza per affrontare il tema del risparmio idrico, anche mediante consigli pratici per usare al meglio l’acqua nelle case, negli orti e nei giardini. Le soluzioni progettate e realizzate hanno avuto il supporto di “Aquaponic Design”, spin-off dell’università di Bologna che progetta e costruisce impianti di coltivazione fuori suolo (acquaponici, idroponici, bioponici, ecc.).
Dopo gli incontri, tre gruppi di cittadini sono stati coinvolti nella sperimentazione delle soluzioni realizzate. Negli orti comunali di via Saragozza è stata montata l’aiuola con la riserva d’acqua, nel Dipartimento di Ingegneria civile dell’ateneo bolognese è stata installata la torre per la coltivazione idroponica e nel cortile del co-housing Porto 15 è stata collocata una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana con un sistema di fitodepurazione integrato. Nel corso dei mesi, i cittadini coinvolti nel progetto hanno potuto monitorare sul campo le tre soluzioni, coadiuvati dagli esperti, così da individuare possibili aree di miglioramento.
Oltre all’“Urban Living Lab”, è stato organizzato uno “School Living Lab”, ovvero quattro incontri a cura di ENEA con alcune scuole elementari e medie della città. I consigli ENEA per il risparmio idrico, come l’uso della doccia invece della vasca da bagno o la raccolta dell’acqua fredda del rubinetto prima che si scaldi, sono stati al centro di questi incontri.
Inoltre, agli alunni delle medie è stato chiesto di raccogliere dati sulla crisi idrica e sul riuso dell’acqua e di occuparsi in prima persona di moderare i consumi nei propri appartamenti.
“Le attività di ‘Acqua in circolo’ hanno permesso di coinvolgere cittadini, associazioni e organizzazioni pubbliche e private di Bologna per sperimentare insieme soluzioni concrete per usare l’acqua in modo più efficiente e circolare in città”, osserva Sara Cortesi, referente del progetto NiCE e ricercatrice del Laboratorio ENEA Strumenti per la sostenibilità e circolarità dei sistemi produttivi e territoriali, che insieme al Laboratorio Tecnologie per la gestione circolare di acqua e reflui ha curato il progetto pilota. “L’esperienza bolognese – prosegue – contribuirà anche alla creazione della ‘solution box’ che sarà prodotta dal progetto, una raccolta di metodi, strumenti, linee guida e buone pratiche per aiutare altri cittadini e amministrazioni locali a rendere le proprie città più sostenibili, seguendo l’approccio di NiCE”.
L’esperienza di “Acqua in circolo” sarà presentata in un evento dedicato durante la prossima edizione della fiera Ecomondo, a Rimini.
Per saperne di più: https://www.acquaincircolo.enea.it/