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partecipanti alla summer school
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Energia: idrogeno, ENEA continua a formare professionisti con la Summer School

Circa 50 partecipanti provenienti dal mondo accademico e aziendale per approfondire il ruolo dell’idrogeno come vettore energetico e analizzare opportunità, potenzialità e criticità della filiera. Questi, in sintesi, numeri e obiettivi della quarta edizione della Hydrogen Summer School, organizzata da ENEA - Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili (TERIN), in collaborazione con Associazione Italiana di Ingegneria Chimica (AIDIC) e Dipartimento Ingegneria Chimica Materiali Ambiente” della Sapienza (DICMA).

“Lo sviluppo dell’idrogeno necessita senz’altro di un adeguamento degli aspetti tecnologici e infrastrutturali, ma anche di nuove figure professionali. Questo è il motivo per cui continuiamo a portare avanti l’iniziativa di una scuola di formazione che possa fornire a 360 gradi tutte le competenze necessarie”, sottolinea Claudia Bassano di ENEA – TERIN che ha curato l’organizzazione della Hydrogen Summer School, insieme alle colleghe Paola Gislon e Carla Menale. “La quarta edizione della Hydrogen Summer School conferma l’interesse del settore industriale e dell’accademia sull’idrogeno come vettore energetico che contribuirà al raggiungimento dei target di decarbonizzazione previsti nel PNIEC italiano, nella Strategia Nazionale Idrogeno e nelle roadmap europee. Ma in quanto vettore e non singola tecnologia, il comparto è articolato in una filiera molto estesa, che necessita una conoscenza multisettoriale”, affermano le ricercatrici.

La scuola si è svolta presso il Centro Ricerche ENEA Casaccia (Roma) e ha visto l’intervento di oltre 20 docenti provenienti dal mondo accademico e industriale, che hanno affrontato tutti i temi legati alla filiera dell’idrogeno, dalla produzione al trasporto, dallo stoccaggio agli usi finali. Il percorso formativo è stato caratterizzato dall’alternarsi di lezioni specialistiche in aula e lavori di gruppo in modalità interattiva su tematiche, processi e tecnologie. Nel corso dei lavori di gruppo, gli studenti sono stati protagonisti di una simulazione realistica e coinvolgente: suddivisi in squadre, hanno interpretato i diversi attori della transizione energetica – dal governo alle industrie, dalle ONG alle startup tecnologiche – e si sono confrontati in un policy debate multilaterale per progettare soluzioni e affrontare sfide impreviste.

In particolare, è stato approfondito un progetto avviato a entrare a breve nella sua fase esecutiva, ovvero la Hydrogen demo Valley che sarà realizzata proprio presso il Centro Ricerche ENEA Casaccia, un’iniziativa che, oltre a rappresentare la prima Hydrogen Valley nazionale, avrà anche una funzione di vetrina tecnologica e di formazione, nonché di trasferimento tecnologico a beneficio delle imprese.

“Il tema della creazione di competenze è una priorità da affrontare nel percorso di transizione energetica; l’ENEA, attraverso il Dipartimento TERIN, oltre a fare ricerca e innovazione, si impegna per accompagnare i giovani lungo un percorso di formazione verso le nuove professionalità richieste dal mercato. Diverse, infatti, sono le tematiche che saranno oggetto delle prossime scuole di formazione, oltre l’idrogeno ci occuperemo di mobilità sostenibile e di bioenergia” conclude Giulia Monteleone, direttrice di ENEA TERIN.

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